La maga tessitrice by Helena Paoli

La maga tessitrice by Helena Paoli

autore:Helena Paoli [Paoli, Helena]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantasy, marzo, retail
ISBN: 9788834738023
editore: Fanucci
pubblicato: 2019-01-15T23:00:00+00:00


21

Spiriti e incendi

«Continuo a non capire perché foste fuori dal Palazzo.»

«Non è questo il punto, Septimus.»

Due voci che ormai conosceva molto bene la strapparono al sonno. Aspasia era nel suo letto con ancora addosso la semplice tunica che Hadrianus le aveva dato quella mattina. Ma si trattava ancora dello stesso giorno? Le sembrava di essere stata incosciente per un tempo infinito.

«Se non ti fidi di me, Hadre, perché sono qui?»

«Perché lei si fida di te.»

Aspasia sentì la porta sbattere e immaginò che l’erede dell’Imperatore avesse deciso di abbandonare la stanza senza troppe cerimonie. Approfittò del rumore per fingere di essersi svegliata in quel momento.

Seth venne a sedersi sul bordo del letto, guardandola apprensivo. Alcuni ciuffi di capelli bianchi gli solleticavano le ciglia lunghissime.

«Come ti senti?» le chiese, diretto, e andava bene così.

«Non so se riesco a trovare le parole» rispose lei, cercando di mettersi seduta. Le mani del ragazzo raggiunsero subito i suoi fianchi, aiutandola nel movimento. Una piacevole sensazione di calore la invase.

«Provaci.»

«So che sembra assurdo, ma mi fa male la testa come se avessi ascoltato la stessa musica insistente per ore...»

Seth assunse un’espressione confusa. Aspasia rifletté su quanto fosse facile il più delle volte riuscire a decifrare i suoi pensieri. La faceva sentire al sicuro.

«Probabilmente non sarai d’accordo, ma Hadre crede che dovresti parlare delle... cose che vedi con Naturelle. Le Tessitrici sanno sempre come risolvere situazioni strane come questa.»

Fu tentata di raggomitolarsi sotto le coperte e chiudere la conversazione lì. Le sarebbe piaciuto restare in silenzio, con Seth al suo fianco, finché tutta quella follia non fosse finita e lei si fosse risvegliata nel suo letto, a casa. Non voleva rivedere l’amica agguerrita di Aracne, né seguire un consiglio dell’erede. Tuttavia era consapevole di quale fosse la cosa giusta da fare.

«Andiamo da lei» accettò, con semplicità. Anche se aveva dormito a lungo, avvertì la stanchezza nella propria voce.

Il ragazzo se ne accorse e si rimangiò la domanda che era stato sul punto di porle. Aspasia lo guardò con dolcezza. «Cosa c’è che non va?» gli chiese, ricacciando una ciocca di capelli chiari dietro l’orecchio.

«Da quando ti ho ‘trovata’, mio fratello non ha fatto altro che ripetermi quanto fosse necessario tenerti qui, al sicuro dai nemici di Ari. Oggi invece mi dice che ti ha portata proprio in mezzo a loro. Non riesco a capirlo e se... se dovesse farti del male...»

Aspasia lo interruppe, sfiorandogli una mano. Aspettò che tornasse a respirare regolarmente prima di parlare.

«Voleva mettermi in guardia dall’Alto Sacerdote. Credo che sia convinto che voglia usarmi contro di lui, o qualcosa del genere.»

«Hadre sa che qui persino i muri hanno le orecchie e che i complotti delle gentes non finiscono mai...»

Il figlio dell’Imperatore si alzò in piedi e cominciò a camminare avanti e indietro lungo una linea imprecisa. Era sicura di comprendere il motivo di quella reazione improvvisa. Lo raggiunse e si fermò davanti a lui, delimitando un mondo in cui solo loro esistevano.

«È normale che tu abbia dubitato di lui. Dài, si è costruito una personale fortezza di segreti.



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